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view post Posted on 4/7/2008, 14:21
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The Man Of Steel

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Storia ed evoluzione del supereroe

Predecessori
L'origine dei supereroi può essere rintracciata in numerose forme precedenti di narrativa. Molti dei loro tratti sono comuni ai protagonisti della tarda letteratura vittoriana, come il detective Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle e l'avventuriero Allan Quatermain di H. Rider Haggard. Nelle storie popolari (dime novel) alcuni personaggi come Buffalo Bill, Zorro e Tarzan hanno influenzato la nascita dei supereroi. L'influenza maggiore, però, come più volte riconosciuto da autori come Alan Moore o Warren Ellis, è dovuta ai racconti avventurosi pubblicati sui pulp magazine, dove muovevano i primi passi personaggi come Conan, il barbaro, che sarebbe divenuto, successivamente, personaggio dei fumetti grazie a Roy Thomas e Barry Windsor Smith, o avventurieri e combattenti del crimine come Doc Savage (omaggiato sui primi numeri di Planetary), Spider, l'Uomo Ombra.


La Golden Age degli albi a fumetti
Nel giugno del 1938, Jerry Siegel e Joe Shuster introdussero Superman nel n. 1 di Action Comics: inizia da questo storico evento la cosiddetta Golden Age (età dell'oro) del fumetto supereroico.

Malgrado il personaggio fosse stato preceduto da ben due personaggi in costume, Mandrake il mago e, soprattutto, l'Uomo mascherato (The Phantom in originale, in italiano anche L'ombra che cammina), uno dei primi vigilanti in costume (entrambi i personaggi, ideati dallo sceneggiatore Lee Falk, apparirono nelle daily strip dei primi anni trenta), Superman è tuttora considerato il primo supereroe, che introduce molte delle convenzioni che avrebbero definito il termine, compresa un'identità segreta, poteri sovrumani e un costume colorato con un simbolo e un mantello. Il suo nome, inoltre, è la sorgente stessa del termine "supereroe" ("superhero" in inglese).

La DC Comics (che aveva pubblicato sotto i nomi National e American Comics a suo tempo) ricevette un enorme successo per Superman e, nei mesi seguenti, introdusse Aquaman, Hawkman, Flash, Lanterna Verde, Batman ed il suo assistente Robin, e Wonder Woman, la prima supereroina e la sola significativa per un certo periodo. Mentre la DC dominava il mercato dei supereroi, la Fawcett Comics fu l'unica in grado di sfidarne la popolarità con il personaggio di Capitan Marvel; negli stessi anni la Marvel Comics, allora Timely, muoveva i primi passi con la prima Torcia Umana e con Namor, eroi e protagonisti della seconda guerra mondiale insieme a Capitan America. Nel frattempo, negli anni Quaranta, dopo una lunga esperienza sulle strisce giornaliere, Will Eisner propose, con grande successo, il personaggio di Spirit: detective con la maschera sul volto e con caratteristiche che lo accomunano ai supereroi, venne pubblicato sul supplemento domenicale a colori (sunday page) abbinato ai quotidiani statunitensi. Intanto Quality Comics introdusse un personaggio che può essere definito come la prima parodia del genere, il surreale ed umoristico Plastic Man.

Allo stesso tempo i supereroi si conformavano largamente al modello di personaggio dominante nella produzione cartacea dell'America popolare nella prima metà del XX secolo. Quindi, il tipico supereroe era bianco, di ceto medio-alto, eterosessuale, professionista, di giovane o media età.

Durante la Seconda guerra mondiale i supereroi divennero ancora più popolari, sopravvivendo al razionamento della carta e alla perdita di parecchi disegnatori di talento caduti al servizio delle forze armate. La ricerca di racconti semplici di vittorie del bene sul male che possano far consolare o parzialmente dimenticare gli orrori del momento e della guerra può spiegare la popolarità dei supereroi in tempo di guerra. A questa ricerca da parte dei lettori, i creatori di fumetti risposero con storie in cui i supereroi combattevano le forze dell'Asse e ne introdussero alcuni ispirati ai temi patriottici, tra i quali il Capitan America della Marvel, che insieme ai già citati Torcia Umana e Namor, e con la collaborazione del suo giovane assistente Bucky, in più di un'occasione salvò il mondo dalla minaccia nazista.

Dopo la guerra i supereroi persero popolarità. Un fattore fu la crociata morale che considerava i fumetti dannosi per la gioventù e ispiratori di delinquenza. Il movimento era capeggiato dal dottor Fredric Wertham che, nel libro "Seduzione dell'Innocente" (Seduction of the Innocent), argomentava soprattutto che "devianti" sfondi sessuali imperversavano nei fumetti di supereroi, come in altri generi quali l'horror ed il thriller. In risposta parecchie case editrici adottarono il Comics Code, che venne usato solo per le storie di supereroi più tranquille. Sul finire degli anni Cinquanta, il genere dei supereroi sopravviveva ma attenuato, con versioni mitigate dei più popolari personaggi (Wonder Woman, Batman e Superman) ancora pubblicati regolarmente.

La Silver Age e la comparsa di molteplicità di genere e di etnia
Nel 1956 la DC Comics introdusse una nuova versione di Flash, che ottenne un immediato successo. Questo indusse la compagnia a rinverdire Hawkman, Lanterna Verde, e molti altri - normalmente con un taglio più moderno e fantascientifico - e a lanciare il team di star della Justice League of America, che avrebbe rinverdito i fasti del primo supergruppo della storia del fumetto, la Justice Society of America. Principale fautore di questo rinnovamento fu lo scrittore Gardner Fox, autore di molte delle icone della Golden Age e divenuto, insieme a pochi altri autori, come i disegnatori Joe Kubert e Carmine Infantino, uno dei simboli di questa nuova età: la Silver Age (età d'argento).


Col ritorno al supereroe della DC, Stan Lee editore/autore della Marvel Comics di Goodman, e gli artisti/co-autori Jack Kirby e Steve Ditko e altri illustratori lanciarono una linea di supereroi, iniziando con i Fantastici Quattro nel 1961, che sottolineavano i conflitti personali e lo sviluppo del carattere allo stesso modo dell'azione e dell'avventura. Questo nuovo modo di intendere i supereroi ebbe come conseguenza che molti di loro differivano parecchio dagli standard creati nel 1940. Alcuni esempi:

La Cosa, membro dei Fantastici Quattro, era una fortissima ma mostruosa creatura con pelle simile alla roccia e la sua apparenza spesso lo portava ad autocommiserarsi.
L'Uomo Ragno era un giovane che era costretto spesso ad arrangiarsi per sopravvivere e a districarsi per mantenere la sua vita sociale.
L'incredibile Hulk conviveva con il suo alter ego Bruce Banner così come il Dr. Jekyll e Mr. Hyde ed era soggetto a scatti di ira e di collera con estreme conseguenze.
Gli X-Men erano mutanti che possedevano poteri dovuti all'evoluzione genetica ma che li rendevano odiati e temuti dalla società.
Alla fine degli anni sessanta e agli inizi dei settanta, supereroi di altri gruppi razziali incominciarono ad apparire nella Marvel Comics, tra cui Pantera Nera, monarca di una immaginaria nazione africana, il Wakanda, Luke Cage, un afro-americano eroe in affitto e Shang-Chi, un eroe asiatico esperto in arti marziali. Le case editrici di fumetti erano ai primi stadi di espansione culturale e parecchi di questi personaggi seguivano uno specifico stereotipo. Per esempio Cage impiegava spesso un gergo simile ai film della blaxploitation e gli asiatici erano spesso rappresentati come maestri di arti marziali. I creatori riconobbero questo problema e svilupparono caratteri più sofisticati come l'afro-americano Cyborg ed il gruppo di adolescenti dei Teen Titans.

Ebbero maggior risalto anche personaggi femminili. Un esempio è Susan Storm, la Donna Invisibile dei Fantastici Quattro, o Jean Grey, alias Fenice (detta anche Marvel Girl) degli X-Men: questi personaggi erano, però, fisicamente deboli ed erano spinti soprattutto da interessi romantici verso altri membri del gruppo (Reed per Susan, Ciclope per Jean). Tuttavia negli anni settanta questi genere di personaggi divenne più aggressivo con l'introduzione di nuove eroine come la Donna Ragno e Tempesta dei nuovi X-Men o la nuova Black Canary, figlia della Black Canary della golden age, mentre vecchi personaggi come Fenice e Power Girl (a lungo sidecick di Wonder Woman) diventavano stereotipi di femminismo radicale, per adeguarli maggiormente ai cambiamenti in atto nella società.

Anche la Disney non si fece trovare impreparata: nel 1966 aveva fatto la sua comparsa Superpippo, la versione con superpoteri di Pippo, e nel 1969 venne creato Paperinik, che non è altri che Paolino Paperino.

La "decostruzione" del supereroe degli anni ottanta
Agli inizi degli anni ottanta il concetto di supereroe venne messo fortemente in discussione e minato alle radici.

Moore con la serie Miracleman inventa il supereroe decostruzionista, demolendo l'idea che da grandi poteri derivino grandi responsabilità.

Subito dopo, la mini serie Squadrone Supremo, scritta da Mark Gruenwald, mostra come un gruppo di eroi (una versione alternativa e distorta della JLA della Dc comics) decida di usare i propri poteri per creare un nuovo ordine mondiale (idea che sarà ripresa e portata alle sue estreme conseguenze dalla serie Authority scritta da Warren Ellis). In quegli anni poi la Marvel Comics introdusse alcuni popolari anti-eroi tra cui il Punitore, un ex-poliziotto la cui famiglia venne spietatamente uccisa dalla mafia, Wolverine, un nuovo, violento e cinico mutante, e la versione crepuscolare di Devil realizzata da Frank Miller, che aveva già rivitalizzato il mito di Batman. Questi personaggi erano fortemente tormentati da qualcosa: la già citata strage alla base della follia di Frank Castle (Il Punitore), la lotta contro i propri istinti animali per Wolverine, la difficile infanzia e la continua esposizione alla vita dei bassifondi per Devil.

Anche le serie mutanti dedicati agli X-men e ai suoi spin-off (New Mutants, X-Factor, Excalibur ecc.) si fanno cupe e inaugurano quel filone denominato "morte e distruzione". Inoltre altri personaggi privi della classica morale dell'eroe, tra i quali Foolkiller (l'insanicida), The One, Nexus vengono creati in quegli anni.

La tendenza fu portata all'estremo nel 1986 nella maxiserie, in dodici capitoli, Watchmen, realizzata dai britannici Alan Moore e Dave Gibbons, rispettivamente sceneggiatore e disegnatore. Sebbene pubblicata dalla DC Comics, la storia si svolge al di fuori dell'universo DC canonico, presentando nuovi personaggi, che però altro non sono che una libera interpretazione di vecchi personaggi della defunta Charlton Comics. I supereroi di Watchmen sono emozionalmente insoddisfatti, psicologicamente introversi e spesso sociopatici ed affrontano, per la prima volta in maniera diretta, le conseguenze della loro esistenza sulla gente comune.

Forse ancor più di Watchmen, l'altra opera che contribuì alla reinterpretazione in chiave più realistica del supereroe fu Il ritorno del Cavaliere Oscuro (1985-1986), scritta ed illustrata da Frank Miller, che dopo aver messo mano al Batman ufficiale con Batman: Anno uno, gioca con abilità con uno dei personaggi di punta della DC Comics ambientando la storia nel futuro, dove si ritrova un Bruce Wayne invecchiato e deluso, che ritorna sulle scene dopo un ritiro durato dieci anni. La serie proponeva l'eroe come un alienato che si lascia dominare dalla sua rabbia interiore, memore dell'assassino dei suoi genitori, nel violento tentativo di modellare la società al suo volere.

Anche Grant Morrison con il suo ciclo di Animal Man trasforma un oscuro personaggio della DC Comics in un eroe complesso e tormentato che scopre anche che la sua vita è soltanto una finzione e tutto quello che ha vissuto (tra cui lo sterminio della sua famiglia) è opera di un demiurgo crudele (Morrison stesso che compare nell'ultimo episodio, intitolato Deus Ex Machina).

Alcuni critici pensavano che questa tendenza fosse dettata dal cinismo degli anni ottanta, quando l'idea di una persona che volutamente usasse gli straordinari poteri per la vittoria del bene non pareva credibile, a differenza di una persona con forte impulso psicologico a distruggere i criminali.

Ad ogni modo entrambe le serie furono molto ammirate per il contenuto artistico e per lo sfondo psicologico ed ebbero numerose imitazioni. Agli inizi degli anni novanta l'anti-eroe divenne una regola più che un'eccezione: parecchi critici, tra cui lo stesso Moore, si lamentano della povertà di queste serie degli essenziali elementi artistici di redenzione e di tragedia che si trovavano nei loro ispiratori. Senza questi elementi le imitazioni spesso diventavano biografie di psicotici con un piccolo valore di redenzione.

Nel corso del decennio successivo, ci fu una reazione da parte di alcuni autori che cercarono di ricostruire il genere dei supereroi, rinnovandolo ma senza perdere lo spirito delle origini. Su tutti spiccano la serie di Astro City, ideata da Kurt Busiek, i due prodotti pittorici di quegli anni, Marvels, sempre di Busiek, e Kingdome Come di Mark Waid (entrambi i progetti si sono avvalsi della collaborazione grafica di Alex Ross), i vari tentativi fatti da Moore prima nella Image Comics, in collaborazione con Rob Liefeld, poi con la sua nuova linea di fumetti nota come America's Best Comics.

Le lotte degli anni novanta
All'inizio degli anni novanta, Marvel e DC introdussero, in maniera continua, nuovi personaggi con serie regolari loro dedicate dalla vita editoriale più o meno lunga, anche se la maggior parte della loro produzione consisteva di tradizionali titoli di successo, ristampe di vecchi titoli e diversi spin-off, ovvero serie regolari che narrano le gesta di personaggi apparsi in altre serie più importanti (vedi, ad esempio, la serie dedicata al terzo Robin, Tim Drake). Tra i nuovi personaggi si conta l'esordio della serie di Venom, ideato da David Michelinie e Todd McFarlane come nemico dell'Uomo Ragno, e Cable, il leader della X-Force, un ramo degli X-Men (ciò che rende la sua serie in solitaria uno spin-off di uno spin-off).

Il panorama indipendente (ovvero il fumetto pubblicato da editori non-Marvel e non-DC ed i cui diritti restano, generalmente, agli autori), e con esso il genere supereroico, ha invece un nuovo impulso a partire dal 1992, anno della fondazione della Image Comics, un consorzio editoriale realizzato da McFarlane, Erik Larsen, Jim Lee, Rob Liefeld, Whilce Portacio, Marc Silvestri e Jim Valentino, ex disegnatori della Marvel. Ben presto la nuova realtà editoriale divenne il maggiore sfidante che Marvel e DC avessero mai avuto nei loro 30 anni di egemonia e introdusse molti nuovi popolari eroi tra cui Spawn, Witchblade, Savage Dragon e gruppi come Gen 13, WildC.A.T.s e Youngblood. Questi personaggi erano proprietà dei loro creatori, senza un controllo editoriale da parte della società, il che poteva cambiare sostanzialmente il modello del tradizionale supereroe. Per esempio Spawn era un uomo fatto risorgere da Malebolgia apparentemente per riempire l'Inferno uccidendo i criminali, mentre Witchblade narrava le avventure di Sara Pezzini, una detective in un costume succinto e dotata di un'arma magica. Tuttavia parecchi critici si lamentavano che il dominio degli illustratori alla Image procurava spesso una sceneggiatura superficiale e uno scarso (spesso nullo) sviluppo dei personaggi.

Per combattere la concorrenza, Marvel e DC fecero drastici cambiamenti per gli amati personaggi: da un lato La morte di Superman presentava un eroe ucciso e risorto, mentre un nuovo personaggio, il folle Jean-Paul Valley, prendeva il ruolo di Batman, con la schiena rotta a causa di uno scontro con Bane, dall'altro veniva ripreso il clone dell'Uomo Ragno, che aveva esordito negli anni Settanta, per mettere in dubbio la vera identità dell'eroe. Altri personaggi storici venivano rivisti e rovesciati drasticamente.

Hal Jordan (Lanterna Verde), ad esempio, eroe puro per eccellenza, impazzisce per la distruzione della sua città natale e diventa il potente Parallax dopo aver sterminato il corpo delle Lanterne Verdi, ed è deciso a ricreare l'intera realtà del Dc Universe grazie ai suoi nuovi poteri divini. Mentre queste storie procuravano pubblicità (spesso sui media più importanti), i lettori affezionati cominciarono a lamentarsi e, all'inizio del 2000, la maggior parte dei supereroi classici ritornarono al loro ruolo.

Negli anni novanta le differenze etniche e di generi nei supereroi erano maggiori rispetto al passato. Parecchi personaggi negli X-Men erano donne (ad esempio Tempesta e Rogue), o appartenevano a minoranze, come Gambit del gruppo etnico Cajun e l'afro-americano Alfiere. C'erano anche alcuni supereroi gay come Northstar della Alpha Flight, Rainmaker della Gen 13, la coppia gay Apollo e Midnighter del gruppo Authority.

I supereroi del nuovo millennio
Il genere revisionista/decostruzionista ha continuato a produrre opere di rottura con i canoni del fumetto classico anche nel nuovo millennio. Warren Ellis scrive con Stormwatch prima e con Authority poi la serie che ridefinisce il concetto di superteam del nuovo millennio (anche se molte idee sono riprese da Miracleman e dalla miniserie dello Squadrone Supremo). Mark Millar porta alle estreme conseguenze il concetto dell'amico Ellis e trasforma Authority in un gruppo che lotta contro i totalitarismi e le dittature rovesciandone i regimi, partendo dal presupposto che chi ha il potere deve usarlo per cambiare una volta per sempre il mondo. Successivamente seguono questa tendenza anche le serie New X-men di Grant Morrison, X-Static di Peter Milligan e soprattutto Ultimates di Mark Millar, che rivolta alle fondamenta i personaggi classici del Marvel Universe in una versione completamente diversa dai canoni a cui erano abituati i lettori (Capitan America, ad esempio, è un patriota reazionario, Ultimate Giant-Man uno scienziato perverso, Ultimate Hulk un mostro antropofago e Thor un mutante schizofrenico no-global che crede di essere una divinità reincarnata). Anche la mini serie Wanted, scritta sempre da Millar, descrive un mondo dove i supereroi non ci sono più e chi possiede superpoteri li usa esclusivamente per i propri scopi e per appagare i propri desideri di potere.
 
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~†ER†~
view post Posted on 7/1/2010, 22:02




kara...un consiglio: non fare topic chilometrici perchè la gente normale (io ovviamente non conto xD) di solito non ha sbatta di leggere tutto :nono: di conseguenza non commenta...
 
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view post Posted on 7/1/2010, 22:13
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si questa è una cosa che scrissi quando mancava ancora parecchio ai miei 18 anni O_O
 
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DAVIDE ^^
view post Posted on 9/1/2010, 13:05




E' stata durante la silver age che è nata la faccenda del multiverso...terra 1,terra 2,terra X...ed altre infinità di mondi paralleli;spina nel fianco della dc,ancora adesso ^^
 
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3 replies since 4/7/2008, 14:21   182 views
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